Officina Atelier - Intervista a Lino di Betta
DEA: mobili d'alta gamma per officine pronte al cambiamento - Intervista a Lino Di Betta, ispiratore dell'azienda che produce mobili per officine
Ci potrebbe riassumere brevemente chi è DEA e cosa fa?
Siamo nati nel 2011. Progettiamo con tecniche di visualizzazione tridimensionale e costruiamo mobili e allestimenti per officine auto. Sono mobili di alta gamma. Non è errato affermare che progettiamo l’ambiente di lavoro sulla base delle esigenze del nostro cliente. Alla Dea interpretiamo al meglio i bisogni della proprietà, della casa automobilistica e del concessionario.
Come mai avete deciso di specializzarvi in arredamento per officine di alta gamma?
Analizzando il mercato abbiamo identificato una nicchia che ci avrebbe potuto far sviluppare le nostre idee. Attualmente si sta sviluppando una nuova tendenza:avvicinare l’allestimento agli standard qualitativi del salone. Sulla base di ciò, noi vogliamo creare un ambiente che permetta al cliente di lavorare diversamente e meglio di prima, creando anche attrattività al tempo stesso.
Quali sono le maggiori sfide che si incontrano lungo il percorso che porta dalla progettazione alla realizzazione delle vostre idee?
La prima sfida arriva già in sede di progettazione e riguardail dialogo tra il progettista strutturale e l’investitore. Bisogna ascoltare le necessità di quest’ultimo e realizzare poi ambienti di lavoro che siano pratici. La seconda sfida è invecela fase esecutiva dal momento che si ha a che fare con un vero e proprio cantiere e con tutte le problematiche che ne derivano.
Sono in uscita delle novità di prodotto?
In Dea la novità è legata al progetto per accattivare l’interesse del cliente. La nascita di nuovi prodotti è, di fatto, continua perché le idee partono tutte dalle richieste dei nostri clienti.La novità più importante è il miglioramento continuo. Vogliamo alzare gli standard qualitativi e rafforzare il nostro messaggio: fabbrichiamo mobili d’alta gamma per clienti che vogliono dare un’essenza di unicità alla loro azienda.
Sul sito parlate di Dea come unica risposta al forte cambiamento che ha investito il mondo dell’automotive. A che cambiamento si fa riferimento e come lo affrontate?
Dea sta interpretando i cambiamenti.Oggi si realizzano degli ambienti di lavoro che sono delle vere e proprie aziende. Si ha il cambiamento in termini di spazi, n-volte superiori rispetto al passato. Bisogna allora gestire il layout lavorativo, interpretare questi standard; bisogna formare i meccanici. Tutte dinamiche che già avvengono nei paesi più evoluti, ad esempio il nord Europa.. Noi siamo dei professionisti che vedono e anticipano trend cercando di portare in giro per il mondo lo stesso messaggio, la stessa idea, lo stesso modello di business.
Quali saranno le novità di Dea che presenterete al salone internazionale di Equipe Auto, al via in ottobre a Parigi?
Presenteremo quanto offerto al recente Salone di Autopromotec di Bologna che, per il mercato francese, costituisce una novità. In particolare proporremo unnuovo carrello porta utensili e delle luci led per il banco di lavoro.
Ferrari, Porsche e Audi, per citarne alcuni, sono vostri clienti. Ma annoverate anche officine multimarca?
Noinon vogliamo creare barriere al business. Quindisi. Tutto dipende dalla capacità di investimento del cliente e dalla sua visione del business che intende portare avanti. Siamo ben lieti di offrire il nostro know-how a tutte le officine che hanno la stessa volontà di distinguersi per uscire dalla mischia, superare questo duro periodo di cambiamento aprendo un nuovo ciclo economico. Officine che vogliono promuovere e incoraggiare il cambiamento continuo come cultura dell’impresa. Che non pensano e agiscono riferendosi a vecchi paradigmi ma che guardano avanti, al futuro, e non al passato seppur ricco di successo.